«Tutti gli eventi sono fenomeni nella coscienza.
Al di là di ciò che vediamo come realtà immanente esiste una realtà trascendente;
alla fine tutta la realtà è racchiusa nella coscienza.
La divisione della realtà tra trascendenza ed immanenza è un epifenomeno dell’esperienza»
Dr. Amit Goswami

fonte: youtube, Spiral Dynamics


IL CONCETTO DI COSCIENZA (dal latino Cum-scire ovvero sapere insieme) si è evoluto parallelamente allo sviluppo della filosofia e della psicologia. Il termine è stato introdotto da G.W.Leibniz, il quale intravede una soglia sensitiva suscettibile di una sperimentazione psicofisica. C.K.Wernicke la localizzerà come ‘organo’ nella corteccia cerebrale. Per M.Fredericks la coscienza è un processo psicofisiologico che si manifesta con la consapevolezza che ha un individuo della propria identità, del proprio passato e della propria situazione emozionale. È un fenomeno che garantisce un processo continuo di informazione e adattamento tra l’Io soggettivo, il sistema nervoso e l’ambiente percettivo. Per Freud è stata il punto di partenza per la giustificazione di un inconscio. Per G.Benedetti è il risultato di attività neuronali. Per E. Husserl è un atto caratterizzato dalla sua intenzionalità. L. Kohlberg parla di ‘premorale’ (si ubbidisce alle regole solo per non ricevere punizioni), ‘conformità’ (si ubbidisce per allontanare la colpa che deriva dalla censura dell’autorità, ‘principi’ (obbedienza per ricompensa e punizioni). Una coscienza morale ‘autonoma’ si sviluppa molto tardi. In Psicanalisi la formazione della coscienza è correlata alla formazione del Super-Io. Per C.G.Jung (1921) è un processo di individuazione che deriva dall’emancipazione dalle regole sociali: “la norma collettiva diventa sempre più superflua in un orientamento collettivo della vita e con ciò la vera moralità va in rovina. Quanto più l’uomo è sottoposto a norme collettive, tanto maggiore è la sua immoralità individuale”

fonte: Galimberti, Dizionario di psicologia 

LO SPETTRO DELLA COSCIENZA DI KEN WILBER, è un libro che si potrebbe definire una sorta di ‘vademecum per la vita’. Ciò che si evince, tra le pagine di questo capolavoro della psicologia del transpersonale, è che l’uomo ha bisogni e motivazioni di cui non è consapevole (Freud costruì tutto il suo sistema analitico intorno a questa intuizione di base). Il punto è che nessuno sa quali siano i ‘veri’ bisogni dell’uomo. Lo stesso Freud cambiò idea per ben tre volte sulla natura dei desideri e degli istinti dell’uomo. Inizialmente parlò di istinto sessuale e di sopravvivenza; poi parlò di piacere e di aggressività; infine di istinto vitale e di pulsione di morte. Da allora, gli psicoterapeuti hanno sempre tentato di comprendere quali siano i ‘veri’ bisogni dell’uomo. Per esempio Rank enfatizzò il bisogno di una volontà forte e costruttiva, Adler parlò di ricerca del potere, Ferenczi del bisogno di amore e di accettazione, Horney del bisogno di sicurezza, H.S.Sullivan di soddisfazione biologica e di sicurezza, Fromm del bisogno di significato, Perls del bisogno di crescere e maturare, Rogers di auto-difesa e di auto-miglioramento, Glasser di bisogno di amore e rispetto di sé,e via dicendo. Ciò che se ne deduce, alla fine, è che l’uomo è inconsapevole di alcuni aspetti del proprio sé (vale a dire della sua Ombra, per usare un termine Junghiano); ed oltre a ciò, volendo scavare fino in fondo, risulta chiaro ed evidente che ciascuna delle principali scuole di psicoterapia, si rivolge ad un diverso livello dello ‘spettro della coscienza’. Tutte queste scuole quindi, arrivano a conclusioni complementari… ed è ciò che in quest'opera (forse la Summa dell'autore) Ken Wilber riesce a spiegare al lettore attento, in maniera assai semplice ma al contempo magistrale.

fonte: www.oloscienze.com



L'idea che Wilber propone, in accordo con molte filosofie tradizionali (dal Vedanta, al Buddhismo Mahayana, allo Zen, allo Gnosticismo Cristiano, al Neoplatonismo, ecc…), è che esiste una sola, unica ed indivisa Coscienza alla base di tutto ciò che esiste e che ogni aspetto dell'Universo, quindi, non è altro che un aspetto di tale Coscienza Unica. A questa Coscienza Unica possiamo dare molti nomi: Dio, Assoluto, Tao, Brahman, Vuoto, ecc... ma nessun nome è in grado di definirla veramente. Nel libro Wilber spesso la definisce semplicemente con il termine: "Mente".



COSCIENZA ORDINARIA: lo stato di veglia in cui dominano le percezioni sensoriali mediate dai sensi fisici; 

SUBCOSCIENTE: livello della mente in cui sono stoccate tutte le informazioni non direttamente coscienti sul momento ma facilmente recuperabili tramite uno sforzo mnemonico; 

MENTE PSICODINAMICA: stato della mente in cui sono collocati tutti gli influssi familiari e sociali che hanno determinato la strutturazione della nostra identità personale (dalla nascita ad oggi); 

MENTE ONTOGENETICA: livello della coscienza dove sono predominanti gli aspetti primari dello sviluppo psichico impressi dalla gestazione e dalle fasi natali e perinatali (ved. Matrici Perinatali di Stanislav Grof); 

MENTE TRANSINDIVIDUALE: a questo livello si vivono sia possibili memorie di vite passate che gli archetipi universali della specie umana di cui parla Carl Gustav Jung ; 

MENTE FILOGENETICA: l'ontogenesi è lo sviluppo dell'individuo, mentre la filogenesi è lo sviluppo della specie - nella Mente Filogenetica risiedono le esperienze dell'evoluzione delle varie forme di vita sul pianeta Terra e la stessa Coscienza Planetaria di Gaia; 

MENTE TRANSTERRENA: questo livello della coscienza oltrepassa i limiti dell'esperienza terrena ordinaria e ci pone in contatto con le facoltà extra-ordinarie dell'essere (chiaroveggenza, telepatia, psicocinesi, ecc...) e con le entità che non risiedono su questo piano spazio-temporale; 

MENTE COSMICA: è il livello della fusione con la Coscienza Universale e con il piano dell'Assoluto: 

NON DUALITA': è un non-livello al di là di tutti gli altri e allo stesso tempo in cui tutti sono inclusi. Corrisponde al concetto di Vacuità o Sunyata. 



fonte: scienzenoetiche.it
















“Tra i primi pionieri dello studio delle fasi di sviluppo dell’io (e quelli che hanno considerevolmente influenzato la sua visione) Ken Wilber include Mark Baldwin, John Dewey, G. H. Mead, C. Cooley, Anna Freud, Heinz Werner, Edith Jacobson, H. Stack Sullivan, Heinz Hartmann, Rene Spiz, Erich Neuman, Edward F. Edinger, Clare Graves e Erik Eri­kson. Più recenti teorici (che Wilber considera utili nella sua visione) sono Jane Loevinger, John Broughton, Otto Ken­berg, Jacques Lacan, Heinz Kohut, Margaret Mahler, James Masterson, Robert Kegan e Susanne Cook–Greuter. Clare Graves fu uno dei primi (con Baldwin, Dewey e Maslow) a prendere uno schema evolutivo, e mostrare la sua straordi­naria applicabilità a un ampio raggio di scopi, dagli affari, al governo, all’educazione. Graves propose un profondo ed ele­gante modello dello sviluppo umano, un modello che ricerche successive hanno confermato: ‘Brevemente quanto propongo è che la psicologia dell’uomo maturo è un processo a spirale di sviluppo emergente ed oscillante segnato dalla successiva subordinazione di sistemi di comportamento d’ordini infe­riori e più vecchi a sistemi più nuovi, d’ordine superiore, con il cambiamento dei problemi umani. Ogni successiva fase, onda o livello d’esistenza è uno stato attraverso cui passano gli individui nel loro percorso ad altri stati dell’essere. Quan­do l’essere umano è centrato in uno stato dell’esistere, cioè, quando il centro di gravità del sé è attorno ad un dato livello di coscienza, possiede una psicologia peculiare di quello stato. I sentimenti, le motivazioni, l’etica e i valori, la biochimica, il grado d’attivazione neurologica, i sistemi d’apprendimento, e le credenze, i concetti di salute mentale, i concetti su che cosa sia la malattia mentale e come essa debba essere curata, la concezione e le preferenze dei sistemi di amministrazione, educazione, economia, teoria e pratica politica sono tutte ap­propriate a quello stato’. Graves sottolineò circa sette livelli maggiori – ‘livelli o onde dell’esistenza umana’ – che spaziava­no dall’autistico, al magico e animistico verso il sociocentrico/convenzionale, all’individualistico e integrato. Com’è spesso il caso con i ricercatori occidentali, non riconobbe nessun li­vello superiore (transpersonale), ma i contributi che offrì al prepersonale e al personale sono stati profondi. Dovremmo ricordare che virtualmente tutte queste conce­zioni a livelli, da Maslow a Jane Loevinger, a Robert Kegan e a Clare Graves, sono basati su un gran numero di ricerche e dati. Non sono solo idee concettuali e teorie predilette, ma sono basate in ogni punto da una considerevole quantità d’evidenza attentamente verificata. Molti dei teorici dei livelli che Wilber presenta (come Piaget, Loevinger, Maslow e Graves) hanno sottoposto alla prova i loro livelli in paesi del Primo, Secondo e Terzo Mondo. La stessa cosa è vera per il modello di Graves che al momento è stato testato su circa cinquantamila persone in tutto il mondo, senza che si trovassero maggiori eccezioni al suo schema.
Con il completamento della fase verde, la con­sapevolezza umana si pone di fronte ad un salto quantistico in un ‘secondo piano nel modo di pensare’ (che corrisponde ad un secondo livello della coscienza). Clare Graves lo considera un ‘balzo di gran rilievo’ in cui è attraversato un abisso di signi­ficato d’incredibile profondità. Essenzialmente con il secondo piano di coscienza, l’individuo può pensare tanto orizzontal­mente che verticalmente, usando sia le gerarchie sia le eterar­chie. Uno può per la prima volta cogliere vividamente l’intero spettro dello sviluppo interiore, e così riconoscere che ogni livello, ogni visione del mondo, ogni onda è d’impor­tanza cruciale per la salute della spirale nel suo insieme. Poi­ché ogni onda ‘trascende ed include, ognuna è un ingrediente fondamentale di tutte le onde successive, e perciò ognuna va riconosciuta e abbracciata. Inoltre, ogni onda può essere atti­vata o riattivata quando le circostanze di vita lo richiedono. In situazioni d’emergenza possiamo attivare le spinte del potere del rosso, di fronte al caos possiamo attivare l’ordine del Blu, nella ricerca di un nuovo lavoro possiamo aver bisogno delle spinte al raggiungimento dell’arancione; nel matrimonio e con gli amici legami di vicinanza del verde. Ma nessuna di queste onde può farcela da sola senza apprezzare l’esistenza delle altre. 
Ognuna di queste onde del primo livello pensa che la sua visione del mondo sia corretta e la miglior prospet­tiva. Reagisce negativamente se posta di fronte al confronto, e si scontra violentemente, usando i suoi strumenti, ogni volta che è minacciata. L’ordine del Blu è molto scomodo sia con l’impulsività del Rosso sia con l’individualismo dell’Arancio­ne. L’arancione dei raggiungimenti pensa che il Blue sia per gente astratta e che i legami del Verde siano molli. L’egualita­rismo del Verde non può convivere facilmente con l’eccellere e i ranghi di valore, grandi immagini o qualunque cosa appaia autoritaria, e così reagisce fortemente al Blu, all’Arancione e a qualunque cosa oltre il Verde. 

Tutto questo inizia a cambiare con il pensiero di un secondo livello. Usando quello che noi potremmo riconoscere come vision logic, la seconda modalità di consapevolezza pensa nei termini della spirale dell’esistenza nella sua completezza, e non solo nei termini di uno dei livelli” 

fonte: www.celestinian-center.com

CHI E' KEN WILBER Ken Wilber è nato nel 1949 ad Oklahoma City. Ha vissuto in molti posti durante gli anni di scuola, dal momento che doveva seguire il padre che era nell'Aeronautica. Ha completato i suoi studi scolastici a Lincoln, Nebraska, e cominciato gli studi in Medicina alla Duke University. Durante il primo anno, perse ogni interesse nel perseguire una carriera nelle scienze, e cominciò a leggere di psicologia e filosofia, sia Orientale che Occidentale. Ritornò in Nebraska per studiare Chimica. Conseguita la specializzazione in biochimica, lasciò il mondo accademico per dedicarsi interamente a studiare e scrivere. Con 20 libri sulla spiritualità e la scienza, tradotti in 25 lingue, Wilber è oggi il più tradotto autore accademico degli Stati Uniti. È visto come il più importante esponente della psicologia transpersonale, che emerse negli anni '60 dalla psicologia umanistica, e che ha per argomento il sé e la spiritualità, da cui Wilber si è evoluto verso la Visione Integrale. Oggi è indubbiamente il più accreditato esponente della Visione Integrale con il suo Integral Institute che riunisce migliaia di menti di tutte le discipline su progetti concreti di realizzazione integrale dei problemi. Per oltre quindici anni ha studiato e si è dedicato allo Zen buddhista. 

Il suo debutto fu con l'opera The Spectrum of Consciousness (scritta nel 1973, quando stava per laurearsi, e pubblicata nel 1977). Con quest'opera iniziale - che integra la psicologia Orientale e Occidentale - Wilber si qualificò subito come un pensatore originale. Seguirono No Boundary (1979), Oltre i confini, The Atman Project (1980) e Up from Eden (1981) con le quali copre rispettivamente i territori dello sviluppo psicologico e della storia culturale. All'inizio ha dato con la sua opera un contributo determinante allo sviluppo della psicologia transpersonale, in seguito superata ('superata e inclusa') nella Visione Integrale che emerge chiaramente con Sex, Ecology, Spirituality (1995).

La psicologia transpersonale - che a sua volta emerge dalla psicologia umanistica - aveva avuto in Abraham Maslow il suo iniziatore negli anni sessanta. In Roberto Assagioli aveva avuto il suo primo codificatore, ma in Wilber trova il contributo più vasto e importante, che lo porterà alla Visione Integrale. La psicologia transpersonale mira alla individuazione dell'unità sottostante qualunque apparente molteplicità e, proprio per questo, non si limita alla dimensione umana ma si amplia alle dimensioni del Kosmo (il termine Kosmo è qui inteso in senso wilberiano come realtà costituita da materia, mente, anima, spirito e dalla loro profonda unità). La psicologia transpersonale si 'dirama' dalla psicologia tradizionale e prende una sua via del tutto originale poiché, ai fini della comprensione della totalità della vita, non si limita allo studio di ciò che è verificabile secondo la scienza ristretta, ma si spinge alla considerazione delle realtà soggettive, considerate come appartenenti esclusivamente all'area mistica, religiosa, metafisica. Nella sua prima opera Lo Spettro della Coscienza, Wilber affronterà il problema - in una nuova luce -del riconoscimento scientifico di questa realtà e della sua integrazione in una visione più ampia. In Sex, Ecology, Spirituality e poi, particolarmente in A Theory of Everything (Una Teoria del Tutto), fornisce una nuova visione della scienza e del Kosmo con una visione unificatrice che si basa essenzialmente: sulla nuova concezione di olone introdotta da Arthur Koestler e delle sue leggi; sulla metodologia scientifica allargata; sui contributi scientifici delle grandi scuole di pensiero: dal pensiero matematico e fisico di Schroedinger, Heisenberg, Godel, Einstein e dal sorgere/risorgere - della visione non duale nella comprensione della realtà (tutta, compresa quella scientifica ristretta tradizionale) - ai grandi ricercatori della psicologia e della antropologia - basti pensare al Piaget, a Maslow, fino alle nuove metodologie applicative di Beck e Brown di Spiral Dynamics, agli studi sul potenziale umano di Michael Murphy (cofondatore dell'Esalen Institute ed uno dei fondatori e direttori dell'Istituto fondato da Wilber, l'Integral Institute) e alla Pratica Trasformativa Integrale di cui Wilber amplia la visione con Murphy, Leonard, Chopra e tanti altri - con cui affronta nell'Integral Institute dal 2000 in poi lo studio concreto di problemi nei vari campi utilizzando la Visione Integrale e particolarmente ‘I Quattro Quadranti’. Una caratteristica di Wilber è il non lasciare senza metodi e capacità di prova nessun settore dello scibile, compresa la nuova metafisica. Insieme a questa caratteristica vi è quella di non lasciare che alcuno sia privo di strumenti adatti a realizzare pienamente il proprio livello di coscienza. Come afferma continuamente nei suoi riferimenti alla Pratica Integrale, in particolare la PTI, la Pratica Trasformativa Integrale rappresenta una possibilità di sviluppo per tutti coloro che vivono nell'ordinario quotidiano; negli ultimi anni egli stesso ha condotto seminari introduttivi sulla PTI presso il suo Istituto. Oltre alle opere edite in volumi è di imponente rilievo il lavoro di Wilber attraverso centinaia di articoli che spesso, soprattutto negli ultimi anni, sono messi sotto forma di dialogo con noti personaggi della ricerca umana e con interviste/saggi che egli rilascia su svariati argomenti. Wilber ha curato numerose riviste, ricordiamo in particolare il 'Revision Journal', 'New Science Library', 'The Journal of Transpersonal Psychology' e poi ‘One Taste’ pubblicato in volume come raccolta. Nel suo scritto Grace and Grit (1991) [Grazia e Grinta], Wilber dà un commovente resoconto della sua relazione con la sua seconda moglie, Treya, che morì di cancro nel 1989. Della sua vita e della sua esperienza spirituale Wilber ha offerto un ampio scorcio anche nel libro One Taste (1997) che è una sorta di giornale personale.
Al suo lavoro considerato più rilevante ha dato il titolo Sex, Ecology, Spirituality (1995- ulteriormente integrato nella edizione del 2000). È particolarmente voluminoso: 850 pagine divise in tre volumi di cui 300 di fitte note che riassumono in un corpo piccolo una innumerevole serie di riferimenti e di sintesi; è l'autore stesso a considerarli come un terzo volume dopo i primi due in cui è divisa l'opera. Questo fondamentale lavoro, ‘Sex Ecology Spirituality’ è considerato come una Grande Sintesi di spiritualità, scienza, arte, delle tradizioni di Oriente ed Occidente. Nel 2000 Wilber ha fondato l'Integral Institute per lo studio della scienza e della società da un punto di vista integrale. 

A causa della natura fondamentale e pionieristica delle sue concezioni, Wilber è stato chiamato 'L'Einstein della coscienza'.


fonte: www.celestinian-center.com


STRUTTURE DI COSCIENZA E VISIONI DELLA REALTA'

Lo stato di veglia, di sogno e di sonno senza sogni sono i tre stati di coscienza ordinari. La non-dualità aggiunge un quarto e un quinto stato da conoscere e integrare. La maggior parte degli stati possono essere presenti ad ognuno dei livelli di crescita. Graficamente questo concetto può essere rappresentato tramite una griglia che dispone sull’asse verticale la progressione evolutiva in stadi/strutture di coscienza e sull’asse orizzontale i tre stati naturali. Questa rappresentazione si chiama Reticolo di Wilber-Combs, in onore dei due autori che per primi hanno avuto questa intuizione. [Detta anche matrice strutture-stati] Ad ogni stadio di sviluppo un individuo può avere una peak experience (esperienza diretta non-duale) nel dominio fisico, sottile, causale. L’interpretazione che la persona darà dell’esperienza sarà determinata dallo stadio evolutivo in cui si trova. Ad esempio, una persona evoluta a livello mitico, può avere un’esperienza meditativa di unione con luminosità sottili. Quest’esperienza verrà interpretata miticamente. Se la stessa esperienza viene esperita da una persona a livello pluralistico, questa sarà interpretata in modo pluralista, e così via. Non è possibile che una persona a livello mitico dia un’interpretazione pluralista: la sua struttura di coscienza non si è ancora sviluppata fino a quello stadio. [...] È importante sottolineare che l’esperienza non duale di per sé non cambia a seconda della struttura di coscienza. Si tratta di un’esperienza che è slegata dal dominio dell’interpretazione. Un’esperienza che in realtà non è esperienza, è semplicemente essere in unione, senza alcun connotato qualitativo descrivibile. Quello che cambia è la realizzazione che questa comporta nella vita di chi la esperisce, cioè l’interpretazione a posteriori che l’individuo ne da non appena l’esperienza non-duale torna ad essere di tipo duale.



Fonte: www.essereintegrale.com


LE VISIONI DEL MONDO AD OGNI STADIO EVOLUTIVO



Lo sviluppo sequenziale delle visioni del mondo, come proposto da Gebser: arcaico, magico, mitico, razionale, pluralista, integrale. 


ARCAICO – Infrarosso 
Lo scopo e la missione della visione del mondo arcaica è la mera sopravvivenza. Domina l’istinto basilare di sopravvivere, di ottenere cibo, acqua e sicurezza. Il mondo appare come una massa indifferenziata di attività sensoriale. I neonati, così come i primi homo sapiens, possiedono una visione del mondo arcaica priva si separazione tra sé e il mondo. 
MAGICO ANIMISTICO – Magenta 
In questa visione del mondo, il soggetto e l’oggetto si sovrappongono parzialmente: gli oggetti inanimati come le rocce e i fiumi sono percepiti come vivi [animismo]. Ci si affida a luoghi sacri, oggetti, rituali per influenzare il mondo. Le usanze tribali sono tramandate tramite lignaggio, inclusi i riti di passaggio di età e i cicli stagionali. La sicurezza è raggiunta unendosi in gruppi o tribù in cui ci si identifica completamente e che fungono da protezione contro gli esterni al gruppo. C’è un giuramento di lealtà ad un leader o a un clan. Si seguono segni mistici e il volere degli spiriti per la sicurezza e il benessere del gruppo.
MAGICO EGOCENTRICO – Rosso 
Questo livello denota l’emergere di un senso di sé (ego) distinto dalla tribù o famiglia. Vedendo sé stesso al centro del mondo in modalità auto-centrata (egocentrismo), l’individuo a questo stadio cerca di esprimere e soddisfare immediatamente il suo volere e i suoi bisogni. Non c’è pianificazione per il futuro, ma reazione impulsiva per avere quello che si vuole ora, in questo preciso momento. La vita è vista come una giungla popolata da prede e da predatori, e per sopravvivere è necessario esercire i proprio poteri o cercare di allinearsi ad un leader potente. Vale la regola della sopravvivenza del più forte. Il potere viene esercito tramite dominio e intimidazione. Se questo non è possibile, l’individuo si sottomette ad un condottiero accettando il suo posto in una struttura gerarchica di potere in cambio di protezione e di condivisione delle fonti di sopravvivenza. 
MITICO – Ambra
Il dio o gli dei della visione del mondo mitica dominano in quanto sono percepiti come potenze che hanno influenza diretta nell’andamento della vita degli uomini. Oltre ad essere uniti in clan che garantiscono la sicurezza e la protezione, a questo livello c’è l’unione di più clan o tribù che condividono la credenza nella medesima divinità. Ogni individuo compie sacrifici per Dio o per la nazione, che fornisce in cambio ordine e significato alla vita. Il proprio sacrificio e la propria sofferenza sono fonti di nobiltà. L’ordine e la giustizia dipendono da leggi severe, con una forte presenza di forze dell’ordine e soldati. Coloro che lavorano duramente, obbediscono alle regole e compiono i loro doveri sociali sono degni di onore. Le regole danno alla vita un significato autentico, una direzione e uno scopo. Esistono principi elevati che devono essere seguiti. Ognuno ha il proprio posto nella società, tenuta assieme da leggi e comandamenti religiosi. Si enfatizza l’ordine e la convenzione in modo conservativo e tradizionale. Prevale la prospettiva etnocentrica che rimane polarizzata sul binomio giusto/sbagliato, fedele/infedele, santo/peccatore, con noi/contro di noi ecc. Le regole del retto vivere sono dettate dalle autorità. L’impulsività è tenuta sotto controllo tramite la colpa, tramite la disciplina legata alle tradizioni. Un glorioso paradiso aspetta coloro che seguono diligentemente le regole della retta via. 
RAZIONALE – Arancio 
Si tratta della visione del mondo della modernità, legata alla razionalità. Rimuove la separazione tra i gruppi e applica principi e sistemi universali a tutta l’umanità. Si tratta di una prospettiva mondocentrica. Da questo livello in avanti emerge l’idea di eguaglianza, di libertà e di giustizia per tutti. Questa visione del mondo cerca il progresso, l’indipendenza, il successo e la realizzazione, lo status e la ricchezza. Il futuro non è predeterminato o vincolato dalle tradizioni. Si può creare un nuovo futuro con azioni legate ad un fine prese ora, nel momento presente. Si cerca di avere successo in un mercato libero di idee e opportunità, e il successo è ottenuto tramite pianificazioni strategiche e ricerca di soluzioni ottimali. Il metodo scientifico semplifica la credenza razionale della separazione tra il dominio soggettivo e quello oggettivo. Grazie al metodo scientifico c’è un continuo miglioramento nell’innovazione tecnologica e nella qualità di vita materiale. 
PLURALISTA – Verde 
Questa visione del mondo può sradicare il sistema monolitico precedente e riconoscere più punti di vista, senza però riuscire ancora a compiere giudizi imparziali di profondità: per questo motivo la risposta più appropriata diviene il pluralismo e l’egualitarismo (una teoria morale che pone in risalto l’uguaglianza di tutti gli esseri umani). Tutto è ugualmente interconnesso nella rete olistica della vita. Si cerca di dare voce alle minoranze, ai punti di vista marginalizzati. La visione pluralistica cerca di dare uguale riconoscimento a tutte le diversità delle prospettive. 
INTEGRALE SISTEMICO – Verde acqua 
A questo livello c’è il riconoscimento che ogni prospettiva racchiude in sé importanti aspetti della realtà, eppure in qualche modo ne marginalizza altri. Ogni prospettiva del mondo è vera, ma parziale e limitata. C’è inoltre il riconoscimento che alcune visioni sono più vere di altre (meno parziali). Le prospettiva sono diverse, esiste una profondità, dei livelli evolutivi. Le visioni del mondo sono viste ora contemporaneamente come una gerarchia di profondità di sviluppo e c’è il riconoscimento della loro complessità crescente. Il livello precedente (verde) non è in grado di compiere questo giudizio. Il livello verde acqua riconosce che la visione mondocentrica è più profonda di quella etnocentrica e che questa è più profonda di quella egocentrica. C’è inoltre il riconoscimento che nessuna delle prospettive precedenti scomparirà mai: dato che si tratta di uno sviluppo evolutivo, ognuna di queste prospettive merita di esistere e ha il proprio posto nel mondo. C’è un salto evolutivo notevole a questo livello: più chiarezza di vedute, più creatività, efficienza e abilità comunicative (l’abilità di spostarsi al livello dell’interlocutore per creare comprensione). A questo livello emergono i bisogni dell’essere; nel linguaggio di Maslow possiamo dire che dai bisogni legati ad una carenza si passa ai bisogni di crescita e di autorealizzazione. I problemi sono visti come sfide creative e si cerca in modo ottimistico di creare soluzioni win-win. Si empatizza con l’esperienza dell’altro senza rimanere identificato con l’esperienza e senza restarne vincolato. La gioia emerge semplicemente dal vivere la magnificenza della vita. Emergono sia interessi per sé che per gli altri: c’è interesse nello sviluppo personale così come per il benessere del prossimo.
INTEGRALE OLISTICO – Turchese 
La visione del mondo da questo livello riconosce in profondità come si costruiscono i concetti, compreso il senso di sé. C’è un riconoscimento del limite di tutti i processi concettuali: si simpatizza non solo con tutte le prospettive, ma anche con lo spazio in cui emergono le prospettive. C’è un aumento della consapevolezza sistemica e la tendenza ad identificarsi con il sistema piuttosto che con il sé individuale. Inizia da questo livello la cosiddetta modalità transpersonale. Nello stato di veglia, l’individuo integrale olistico si sente identificato consapevolmente con la natura, e si sente motivato da questa abbondanza. C’è spesso la difficoltà nel trovare un gruppo di pari che sono in grado di riconoscere questa profondità di consapevolezza. Sussiste un naturale interesse e impegno al servizio verso il prossimo e una spinta al risveglio collettivo.
TRANSPERSONALE – Indaco / Viola / Ultravioletto / 
Pura luce Il livello indaco è il primo che può veramente dirsi transpersonale, nel senso che la consapevolezza di sé è estesa oltre il personale: va oltre l’esclusiva identificazione con la personalità (includendo comunque la personalità nella propria peculiare espressione). C’è una trascendenza della separazione tra soggetto e oggetto: entrambi sono visti come emergenti in un’unità interconnessa. Questo livello è segnato da un cambiamento di relazione con i fenomeni: la relazione diviene più intuitiva, flessibile e fluente. Da questa visione del mondo l’esistenza è vista come una tela radicalmente interconnessa, un fluire di luce, vita, mente e materia, energia, spazio e tempo. La totalità è percepita in flash di intuito. Mentre il livello turchese pensa tramite la modalità vision-logica, il livello indaco (e quelli oltre) vedono semplicemente la totalità senza dover mettere assieme le parti. Le totalità sistemiche e transpersonali semplicemente appaiono, assieme a totalità ecologiche, politiche e culturali che trascendono l’individuale. Il senso di sé personale si apre a questi sistemi più vasti, si identifica con essi e percepisce un profondo senso di unità con tutto quello che emerge. Queste visioni del mondo lasciano andare il centro di riferimento egoico che precedentemente fungeva da centro di riferimento per l’emergere dei processi e delle esperienze. La tensione tra l’individualità e l’unità interconnessa si rilassa e si dissolve. Il tempo viene percepito in modo elastico: il tempo di un minuto, di una vita o di un millennio sono profondamente radicati in una pura eternità priva di tempo che viene costantemente percepita.


Le differenze di tipologia sono riscontrabili ad ogni livello di sviluppo nelle varie linee evolutive e nei vari stati di coscienza.


Un esempio classico di tipologia è la differenziazione tra maschile e femminile. Ogni livello di sviluppo ha un aspetto maschile o femminile. Non è necessario essere uomo o donna per mostrare questo aspetto: tutti abbiamo presente esempi di uomini con una femminilità più accentuata della media femminile e viceversa.

Non si tratta di stereotipi, ma di due tipi di energie, di due modi di stare nel mondo che possono accadere ad ogni stadio evolutivo e in ogni stato di coscienza.

Kholberg e Gilligan sono due ricercatori che hanno analizzato le differenze di sviluppo morale di tipo maschile e femminile. Hanno reso evidente tramite i loro studi che sia gli uomini che le donne crescono attraverso gli stessi stadi, semplificati in 3 livelli: pre-convenzionale, convenzionale e post-convenzionale. È emerso anche che le persone con un orientamento maschile tendono a crescere in questi gradini evolutivi con un’enfasi sull’autonomia, sui diritti e la giustizia, mentre quelle con orientamento femminile ponendo l’accento sulla cura, sulla relazionalità e sulla responsabilità.



Fonte: www.essereintegrale.com






There are eight personal pronouns per person, first, second and third, so each person has its own cube of personal pronouns.
These three cubes categorize the main 3 x 8 = 24 personal pronouns in languages throughout the world. The first person cube is the individual self in its subjective relationship with the Kosmos. The second person cube is the individual self in its personal objective relationship with the Kosmos. The third person cube is the most objective view of the individual self in its impersonal objective relationship with the Kosmos.


Fonte: kenwilber.com



Dr. Itzhak Bentov, L'evoluzione della coscienza,1979